Dal 1 gennaio 2023 è entrata in vigore il Regolamento europeo 2021/514 DAC7, comunemente conosciuto solo come direttiva DAC7 che prevede l'obbligo delle piattaforme digitali di comunicare una serie di dati fiscali all'Agenzia delle Entrate.
Gli obbiettivi di questa direttiva sono quelli di semplificare l'accesso alle informazioni fiscali provenienti dalle piattaforme online.
In modo tale da contrastare l'evasione e la creazione di un quadro normativo comune a livello europeo per la tassazione delle attività di commercio elettronico.
Cosa cambia per chi guadagna online?
Per chi guadagna online, la Nuova Direttiva DAC7 comporta una serie di cambiamenti significativi, dato che ora le piattaforme online saranno obbligate a inviare i dati di tutti i venditori.
Se si effettuano vendite online a consumatori finali in altri Paesi dell’UE la normativa prevede che si dovrà dichiarare e pagare l’IVA nel Paese in cui si trova il consumatore.
Sarà in oltre obbligato a fornire informazioni dettagliate sulla tua attività, come il nome e l’indirizzo della società, il numero di partita IVA ecc.
Dati come il valore delle vendite effettuate e l’IVA pagata in ogni Paese sono informazioni che saranno trasmesse alle autorità fiscali degli Stati membri dell’UE attraverso il nuovo sistema di scambio di informazioni previsto dalla Direttiva Dac7.
Quali sono gli enti che riceveranno questi dati?
L'ente principale che ricerà questi dati sarà l'Agenzia delle Entrate, avranno inoltre accesso ai dati anche eventuali autorità fiscali.
Rivoluzione nei contratti con intermediari
Sia i property manager che i gestori di piattaforme ed app su cui vengono pubblicati gli annunci dovranno introdurre specifiche clausole nei contratti con gli host.
Se l'host non fornirà le informazioni richieste dopo la richiesta iniziale e soli due solleciti, il profilo dell'host verrà chiuso e verrà vietato reiscriversi alla piattaforma.
La sanzione alternativa sarà il trattenimento dei compensi dell'host da parte della piattaforma, che non saranno erogati fino a quando non verranno fornite le informazioni richieste.
Trasmissione dati
Questa nuova direttiva obbliga tutte le piattaforme digitali in Europa a trasmettere al Fisco tutti i dati dal 1/01/2023 sulle transazioni, completi di nominativi dei beneficiare dei pagamenti, codici fiscali, dati catastali degli immobili, coordinate (iban) del conto bancario e informazioni complete sulle altre opzioni di pagamento disponibili (Paypal, carte virtuali e conti esteri), ed anche tutte le proprie commissioni e provvigioni.Come funziona la nuova direttiva DAC7 in Italia:
Con la DAC7 i gestori digitali saranno obbligati a fornire una serie di dati fiscali, in base alla natura del soggetto venditore.
Le persone fisiche dovranno comunicare i seguenti dati:
- Nome e cognome;
- Indirizzo di residenza;
- Data di nascita e CF;
- Luogo di nascita del venditore;
- Numero della partita IVA (se esistente).
Se svolgi l'attività di vendita come partita IVA sono richiesti:
- Ragione sociale;
- Indirizzo della sede locale;
- Partita IVA o codice fiscale;
- Numero di registrazione dell'attività presso la Camera di Commercio competente;
- Indicazione sulla presenza di una stabile organizzazione in uno dei Paesi UE.
Inoltre, per entrambe le tipologie di soggetti, deve essere comunicato il totale dell'importo generato dalla vendita, come riferimento al fatturato dell'anno di imposta.
Questo trasferimento di informazioni dovrà avvenire solo se:
- L'attività privata o di vendita tramite partita IVA, ha generato più di 30 operazioni annue;
- Gli incassi ottenuti maggiori al valore di 2000€;
Il trasferimento deve essere eseguito entro il 31 dicembre di ogni anno. Quest'anno però sarà prevista un'eccezione, dato che la direttiva è entrata in vigore il 1 gennaio 2023. In questo caso la comunicazione è stata slittata al 31 gennaio 2024.
Direttiva DAC7: sanzioni
In caso di omessa comunicazione dei dati entro il 31 dicembre di ogni anno, il gestore digitale è soggetto a una pena che va dai 3.000€ fino a un massimo di 31.500€
In caso di informazioni incomplete o non veritiere, la sanzione verrà ridotta e può variare dai 1.000€ ai 10.500€.
Se il venditore non fornisce i dati previsti entro 30 giorni dalla comunicazionedella piattaforma, avrà un ulteriore proroga di 30 giorni al fine di regolarizza la sua posizione.
Una volta che i termini saranno scaduti, il suo profilo verrà bloccato temporaneamente, fino alla regolarizzazione.
Nel caso di inserimento di dati non coretti e inesatti, il gestore online, avrà la possibilità di chiudere il tuo profilo.